La scomparsa prematura del caro Ciccio Marrone ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti e soprattutto in chi con lui ha avuto occasione di condividere parte del troppo corto cammino.
Tra loro ci sono gli educatori e i bambini della Cooperativa Sociale Eughenia, con cui Ciccio ha collaborato.
Ieri, dai social, sono stati loro a salutarlo, ricordando le sue parole di commiato a fine lavoro, che ora suonano come testamento.
Ecco qui il testo:
“Ciao ragazzi, bambini, cari colleghi. Purtroppo il giorno dei saluti è arrivato.
Sentivo il dovere prima di andare via, di salutarvi con qualche parola.
Non penso troverò mai il coraggio di leggere questa lettera, spero qualcuno voglia farlo per me.
È stata un’esperienza breve, ma molto molto intensa. Un’esperienza che mi ha permesso di crescere tanto in tanti aspetti caratteriali. Devo ringraziarvi tutti.
Ringraziare voi ragazzi che mi avete dato tanto. Mi avete insegnato che la vita anche quando si è bambini può essere complicata.
E devo scusarmi con voi se non vi ho dato abbastanza, se non sono riuscito a ricambiare tutto quanto mi avete insegnato.
Voglio ringraziare anche tutti voi colleghi per tutti i consigli e per avermi fatto sentire sin da subito uno di voi, uno di famiglia, come se fossi lì da sempre.
E scusatemi anche voi se non sono stato un collega semplice da “gestire”, fin troppo diretto a volte nel dire quello che penso(cercherò di migliorare) Mi mancherà tutto di questa esperienza.
Mi mancheranno i vostri sorrisi, i vostri occhi, la vostra sana follia. i mancheranno finanche le urla, i vestiti imbrattati di polvere dopo una partita, le lunghe chiacchierate nel pulmino. Ci sarà un posto per ognuno di voi tra i miei ricordi più belli e nel mio cuore Tra le mura di questo ” centro” ci sono storie tanto diverse tra loro, che ogni giorno si intrecciano formando una miscela magica che si trasforma in una grande famiglia.
Litigate, giocate, mangiate insieme come fratelli e sorelle, condividendo insieme le parti più importanti della vostra vita: l’adolescenza e l’infanzia.
Sono certo che quando avrete la mia età vi ritroverete per ricordarvi di questi anni trascorsi insieme.
Ci sono persone, gli educatori, che sono per voi come padri e madri che s s’impegnano per il vostro bene, sempre, anche quando pensate non sia così. L’ultima cosa che voglio dirvi è di dare importanza a questo centro, di seguire consigli degli educatori, perché vi è stata data la possibilità di diventare un giorno grandi uomini o grandi donne, imparando l’educazione, il rispetto e il valore della cultura. Non sprecate questa opportunità! A voi colleghi chiedo di impegnarvi anche per me ora, che non ci sarò più a fare il bene dei nostri ragazzi e a rendere migliore il loro futuro.
Mi auguro di rivedervi ancora, finché mi sarà concesso di vivere, sempre con un bel sorriso stampato sul viso…vi voglio e vi vorrò sempre bene.
Ciccio”.