I nomi delle donne morte in Italia soltanto da gennaio ad aprile 2021: Lidia, Sonia, Ilenia, Annamaria. Sono 25 in tutto, con un bilancio destinato tristemente a salire. Per ciascuna di loro, i ragazzi della Cooperativa “Eughenia” hanno verniciato un paio di scarpe rosse, allestendo un’installazione fatta di arte e riflessione sulle scalinate dell’Istituto Maria Cristina di Savoia.
“La scelta è doppiamente simbolica – ha spiegato Patrizia Moretti, presidente della Cooperativa -. Da un lato abbiamo voluto dire un ‘no’ alla violenza non solo nei giorni di festa e ricordo, ma sempre. Dall’altro volevamo dare una voce alle tante ragazze, donne e bambine che sono transitate da questo Istituto che spesso erano vittima di maltrattamenti, violenze, abusi. Nessuno di loro ha avuto una voce, nessuno ha raccontato le loro storie”.
L’allestimento sulle scale dell’Istituto Maria Cristina sarà visibile fino a domani.
La cooperativa, che si occupa di minori a rischio e incappati nel circuito penale, da poco si è trasferita nello storico edificio a Bitonto. Anche durante la pandemia, non ha mai smesso di dare il proprio supporto educativo: “Questo progetto nasce all’interno nel nostro centro diurno, come laboratorio di riflessione introspettiva sia per i ragazzi, che per le ragazze, dai più piccoli fino ai più grandi – spiega Moretti -. Abbiamo analizzato le storie di cronaca nera, ci siamo soffermati a riflettere sul perché la mano dell’uomo a volte diventa così cruenta e cattiva nei confronti delle donne. Le ragazze hanno fatto emergere la loro voglia di ribellione, di dire ‘no’ alla violenza”. In questo, diventa fondamentale lo studio e la conoscenza.
“È fondamentale che loro abbiano tutti gli strumenti idonei per comprendere che ci sono uomini da cui bisogna subito liberarsi, al primo schiaffo o gesto di prepotenza – ha aggiunto la presidente -. E attraverso lo studio, la conoscenza, la frequenza scolastica, si può essere indipendenti e libere”.